Il «grande cammino» di sant'Efisio dura quattro giorni, quasi sessanta chilometri: andata, sino a Nora, con la statua del Santo, e poi ritorno sino alla chiesetta del quartiere di Stampace, a Cagliari, dove la statua di colui che, per tradizione, aveva fermato una terribile epidemia di peste, riposerà per un anno intero.
È la «Strada di Sant'Efisio», il compatrono di Cagliari che, quale momento intenso di devozione, fede, cultura e tradizioni, può essere compiuta insieme ai tanti fedeli ma anche intrapresa da soli, in un pellegrinaggio devozionale singolare, sulla stregua di quanto accade a Santiago di Compostela, e il suo «Camino», dove ognuno porta al Santo, in quel caso san Giacomo, Santiago, la propria parte dei fede e di devozione.
Non c'è, ancora, la cultura della marcia singola: ai sardi, ma non solo a loro, piace mischiarsi, fare azione di preghiera ma anche di socialità. Piano piano, però, cresce il numero delle persone, che, in qualsiasi tempo, attraversano le strade che attraversa la processione del Santo, partendo da Cagliari. Fatto con i dovuti riferimenti, sia storici che turistici ed ambientali, il «grande cammino» di Sant'Efisio, può lasciare delle belle sensazioni, intramezzate anche con l'attraversamento di scenari mozzafiato, in bilico tra mare e terraferma.
La prima fermata del fedele solitario, e anche della Processione, è alla periferia di Cagliari, a Giorgino, uno dei suoi rioni marittimi: c'è da visitare la chiesa, dove la statua di Sant'Efisio, viene spogliata dagli abiti lussuosi che ha indossato sinora, e vestita con quelli da «viaggio», meno sfarzosi.
Si esce finalmente dalla città per arrivare a La Maddalena Spiaggia di Capoterra: qualche deviazione sarà possibile, in quanto la viabilità contemporanea fa un po' a pugni con l'idea della processione. Comunque si può procedere verso la località di «Su Loi», per arrivare sino a Villa d'Orri dei marchesi Manca di Villa Hermosa. Ancora avanti, per poi giungere a Sarroch e la chiesa di Santa Vittoria.
Chi ne avesse voglia può anche dormire in uno dei tanti hotel, alcuni molto belli, che si incontrano, per riprendere, il giorno dopo, alla volta di Villa San Pietro, una tappa che è stata introdotta solo nel 1943.
Da lì ormai c'è solo Pula e Nora, la vecchia città fenicia e romana, un vero gioiello archeologico. Non può mancare una visita alla chiesa di San Giovanni Battista e quella di San Raimondo. Riparte da lì il ritorno verso Cagliari, una quarantina di chilometri più a est, sino alla chiesetta di Stampace, per un percorso completo, per portare a termine, il «Grande Cammino di Sant'Efisio».
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