È tutto un ripetere di operazioni secolari e, forse, proprio per
questo la Processione per lo Scioglimento del Voto di Sant’Efisio è
così compenetrata nell’animo dei cagliaritani in particolare e dei Sardi in
generale. Cammin facendo il gruppo processionario arriva ad un certo punto
a Villa d’Orri di Sarroch…dietro ci sono già venti
chilometri ed è tempo di riposo.
La sosta avviene nella proprietà dei Marchesi
di Villahermosa, nella cappellina privata, dove il Simulacro di
Sant’Efisio entra da trionfatore. Lì vengono ricordati, nella
commemorazione eucaristica, tutti i defunti che negli anni, nei secoli, si sono
avvicendati nella gloria della Processione per lo Scioglimento del Voto. Dice
la tradizione che la cappellina è stata da sempre usata per far riposare
“bestie e cristiani” in un ambiente davvero bello, suggestivo, storicamente
affascinante. Ma è solo un momento la lunga processione si rimette in moto
perché ci sarà da affrontare l’ultimo tratto sino a Sarroch, anzi
nella Chiesa di Santa Vittoria dove il simulacro riposerà per
la notte. Ma l’impeto religioso non può nascondere le bellezze storiche ed
architettoniche si incontrano lungo il percorso e quindi la Chiesa di Villa
d’Orri, che è molto ben tenuta dalla Famiglia Manca di Villahermosa;
possiede anche la patente di "edificio regio”, dal momento che in
quei locali trovò rifugio pure il Re Carlo Felice, insieme alla sua
corte, costretti all’esilio dalle turbolenze napoleoniche. Come dire che un
pezzo della Storia d’Italia si è davvero scritto in quei locali. Ma la villa è
anche l’esempio di come la classe dell’aristocrazia, quando ben illuminata, sia
stata di stimolo e pungolo per la rinascita della Sardegna.
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