Tra leggenda e verità, storia e tradizione, il sito "www.festadisantefisio.com" raccoglie tutte le informazioni, le notizie e le curiosità relative alla Festa e al Santo che liberando la città di Cagliari dalla peste seicentesca ha conquistato la devozione dell'intero popolo sardo, che ogni anno, ininterrottamente dal 1657, gli rende omaggio con celebrazioni in equilibrio tra religione e folklore dal Primo al quattro maggio. Dalla Chiesa di Sant'Efisio, fra le più importanti dell'isola dal punto di vista religioso, proprio perché legata al culto del santo più venerato dai cagliaritani, e luogo di partenza della Processione che rappresenta il cuore dell'evento, oltre a una delle più imponenti e spettacolari di tutta la Sardegna, sarete condotti lungo l'intero percorso del cammino di Sant'Efisio: ottanta chilometri che segnano la via da Cagliari a Nora, costellati di storia, folclore, tradizione e devozione.
Sito non ufficiale.
Si moltiplicano le iniziative per corroborare il dossier a sostegno dell'iscrizione della Festa di Sant'Efisio di Cagliari nell'elenco UNESCO.
Segni di un importante passato ma soprattutto la presenza della statua di Sant'Efisio nel quartiere di Cagliari.
I membri assistono la processione dello Scioglimento del Voto ma operano anche nella beneficenza quotidiana.
Una serie di cerimonie fanno scivolare Cagliari ai tempi del Viceré, ai tempi della Spagna, quando lo scioglimento del voto ebbe inizio. Ed ancora oggi la giornata dell'Alter Nos inizia all'alba nel giorno della Festa di Sant'Efisio fino a scortare, in prima fila e per tutta la durata, la statua del Santo durante la Processione.
Lo sfilare vicino alla statua di sant'Efisio è un privilegio. Qualche famiglia ha avuto propri componenti per secoli a fianco del Santo durante lo scioglimento del voto della Festa di Sant'Efisio di Cagliari.
A Villa d'Orri (Sarroch, Cagliari), la dimora che fu dei reali di Sardegna, durante la Festa di Sant'Efisio avviene l'incontro tra la statua del Santo ed uno degli esempi migliori d'Italia di conservazione della flora di un giardino: il parco di Villahermosa.
Una chiesa semplice, fatta per raccogliere la fede, insieme al folclore, di tanta parte della Sardegna che ha trovato nel Santo il protettore dei momenti difficili.
Il Gruppo Folklorico del quartiere Villanova, uno dei gruppi della Festa e Processione di Sant'Efisio (Cagliari, Sardegna). Di nascita recente ma affezionati agli usi e i costumi della tradizione sarda, che studiano ed innovano continuamente.
Sono numerosi i gruppi che accompagnano la statua di Sant'Efisio Martire durante la processione del 15 Maggio, da Cagliari a Nora e ritorno. Uno di questi è il gruppo del villaggio dei pescatori di Giorgino, quartiere di Cagliari. I pescatori e le loro donne scortano la reliquia fino alla chiesetta del quartiere.
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La tradizione e le influenze culturali di lunghi secoli di storia, nel vestiario tipico dei gruppi folkloristici della Sardegna, riuniti eccezionalmente per celebrare il Santo Patrono cagliaritano.
Fra le più importanti dal punto di vista religioso, perché legata al culto del Santo più venerato dai cagliaritani, nel cuore del centro storico del capoluogo sardo si erge la piccola Chiesa da cui ogni anno parte una delle processioni più imponenti e spettacolari di tutta la Sardegna.
Nel pomeriggio del 25 Aprile, presso la chiesa di S. Efisio a Stampace, si consuma il primo dei rituali preparatori della festa, quello che prevede il passaggio della bandiera dal Terzo Guardiano dell'anno precedente a quello eletto per l'anno corrente.
Dall'Asia minore all'Italia, tra leggenda e verità, storia e tradizione, la vita del Santo che liberando Cagliari dalla peste Seicentesca ha conquistato la devozione dell'intero popolo sardo.
In equilibrio tra fede e devozione, folclore e tradizione, ogni anno Cagliari e l'intera Sardegna celebrano Sant'Efisio attraverso un evento di straordinaria partecipazione popolare, ritenuto tra i più importanti dell'intero bacino del Mediterraneo.
La Processione di Sant'Efisio è anche un importante momento di sottolineatura della lingua sarda. A salmodiare lungo il percorso, vi sono i «pregadorias», che cantano, pregano e innalzano salmi al Santo, nella loro lingua, con la variazione sud occidentale dell'isola.